L'Editoriale
DOPO IL CAOS, L’ORDINE L’OTTIMIZZAZIONE DELLE IDEE
Prima confusione, poi chiarezza, essenza e linearità. Nel disordine, le particelle prendono forma e si delineano i contorni. Lì, dietro una scrivania, nel backstage o alla regia, con gli artisti e i creativi, il direttore di produzione dispone i pezzi del puzzle, tira le fila, supervisiona ogni cosa affinché tutto sia coerente, assume il controllo della situazione e mai lo perde. Comprende il sogno e lo interpreta alla luce di una finalità pratica: è l’anello di congiunzione tra idea e realtà. Dove il mondo scorge un blocco di marmo
inanimato, egli ammira la bellezza dell’opera d’arte già racchiusa in esso. Afferra scalpello e martello e addolcisce gli spigoli in curve sinuose. Resta dietro le quinte, là dove tutti hanno bisogno di tornare, nella vita vera. E il cerchio si chiude.
Dritto alla meta: dal sogno alla realtà
Plasmare un’idea non è facile. È un processo instabile che vede il potenziale evolversi da uno stato all’altro, in una catena fluida e all’apparenza organica, ma che nasconde insidie e distrazioni. È difficile bilanciare l’intento originale di un’idea con il suo fine ultimo, ma il direttore operativo conduce la propria squadra su un sentiero preciso di cui riesce a prevedere incroci e ramificazioni. Egli agisce allo stesso tempo da apripista e retroguardia, gestendo le molteplici responsabilità che il suo ruolo comporta con tenacia e pazienza. Da un lato, lascia i creativi liberi di fare quello che sanno fare meglio, far correre la propria fantasia a briglia sciolta, consapevole che da lì comincia il vero lavoro. Dall’altro, afferra le redini della follia creativa e la incanala in una struttura entro la quale i diversi impulsi e fantasticherie trovano uno scopo.
Quello che all’apparenza può sembrare un lavoro di gestione, è un ruolo che coniuga inventiva e prontezza di riflessi. Con la sua esperienza ed helicopter view, l’operation manager, quando posto di fronte a un nuovo problema, trova con naturalezza la soluzione più adatta e riporta alla calma gli animi nervosi nel momento di massima tensione. Come un funambolo, gestisce le aspettative del cliente e le dinamiche di gruppo, attento a rispettare le esigenze delle diverse parti coinvolte. Il direttore di produzione può passare inosservato o essere dato per scontato, ma egli è la persona che fa i conti con la concretezza, trasforma i dati su un foglio di carta in realtà, una stanza vuota in un ambiente da favola. Con la sua attitudine a preventivare e pianificare, lascia i creativi liberi di librarsi alti nel cielo, consente ai clienti di godere della magia dell’evento e, agli invitati di entrare in un mondo da favola, anche se solo per poche di ore. Con decisione e sincerità, asseconda l’istinto degli artisti e le esigenze del cliente: l’idea giusta diventa il progetto perfetto. “Specchio, servo delle mie brame…” ma quella è un’altra storia.
Egli agisce allo stesso tempo da apripista e retroguardia, gestendo le molteplici responsabilità che il suo ruolo comporta con tenacia e pazienza