L'Editoriale

Nel Regno Unito, ogni anno le città si lanciano in una corsa per superare i festeggiamenti natalizi degli anni precedenti commissionando illuminazioni più belle, un albero di Natale più grande e una pop star, la cui ultima hit risale agli anni Novanta, per eccitare la folla e dare il via alle festività. Solo allora, siamo pronti per cominciare i festeggiamenti. Da quel momento, la follia natalizia si appropria della nazione. La preparazione al Natale diventa il topic preferito delle conversazioni: dalla compera dei regali, al cibo, ai party aziendali all’evergreen di come finalmente si avrà l’occasione di trascorrere del tempo in famiglia e, allo stesso tempo, tenere a bada i suoceri.

Conto alla rovescia al Natale

Quando il grande aggiorno arriva, i genitori con gli occhi rossi di sonno, reduci da una nottata trascorsa a costruire modellini Lego, affrontano la mattina del Venticinque sbronzi dalla sera prima e flashati dalle carte regalo catarifrangenti mentre i bambini esaltati si lanciano per scartare i regali che Babbo Natale ha portato. Subito dopo, giunge il momento del Bucks Fizz – un cocktail a base di champagne e succo d’arancia per cui alternativa accettabile alla colazione – in attesa che il vero party possa cominciare. Prosecco è il go-to drink preferito dalla maggior parte dei Britannici, almeno fino a mezzogiorno quando i primi ospiti cominciano ad arrivare e si stappa lo Champagne. La scelta è opzionale e dipende da a) se vi stanno simpatici, b) se vi interessa che possano spettegolare di voi con altri, c) se vi hanno riservato lo stesso trattamento di favore quando siete stati ospiti a casa loro, d) se è avanzato qualcosa del budget dopo che avete comprato le borse d’acqua calda (con la custodia di peluche, ovviamente) e i calzini di maglia svedesi fatti a mano, per la perfetta esperienza natalizia Hygge style. Se in dubbio, andate di Prosecco. Il pranzo di Natale si tiene spesso fra l’una e le tre ed è accompagnato da insalatiere stracolme di carote, fagioli, lo Yorkshire pudding è servito con il tacchino e, a seconda della generosità del padrone di casa, potrebbero esservi un altro paio di scelte come prosciutto affumicato in glassa, manzo o agnello. In alcune case, quelle più lige alla tradizione, si serve oca o anatra, ma si richiede agli ospiti di vestirsi come se avessero viaggiato nel tempo dall’epoca Vittoriana per poi dedicarsi ai classici giochi da salotto. L’argomento preferito, dopo la cottura del tacchino e il suo sapore divino, sono i contorni, motivo per cui gli chef amatoriali trascorrono tutto il mese di dicembre guardando programmi televisivi di cucina per inventare modi diversi per mascherare le verdure. Il cavolo bianco viene cotto con pancetta e castagne, il cavolo rosso si lascia fermentare nel vino rosso per giorni prima del pranzo, le verdure arrostite diventano all’istante più invitanti se cucinate nel grasso di oca mentre le carote vengono glassate. Quando la cena è finita, si serve il dolce di Natale, il segreto è di arricchirlo con del brandy, evitando di versarvi un’intera bottiglia di Rum – come in genere faceva mia nonno – rendendolo così immangiabile per i bambini e gli ospiti che frequentano gli AA – come la stragrande maggioranza delle mie zie. Nel caso dovesse verificarsi un incidente di questo tipo, gelato e tortini con la frutta candita sono un’ottima alternativa. Dopo il banchetto, quando le cinture sono già sbottonate, ci si sposta in soggiorno per il discorso della Regina in televisione e per i vari film dell’occasione. Padri, zii, fratelli, cani e nonni si sistemano sulle poltrone più comode per un sonnellino – il resto di noi sul tappeto – e svegliarsi solo a causa del loro stesso russare e dei litigi dei bambini sovreccitati dai troppi zuccheri e regali. Così avanti fino all’ora di andare a dormire. Per quanto riguarda Santo Stefano, quella è un’altra storia. Buon Natale.

Scritto da Helen Harrison

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Nel Regno Unito, ogni anno le città si lanciano in una corsa per superare i festeggiamenti natalizi degli anni precedenti. Da quel momento, la follia natalizia si appropria della nazione.