Alla mia porta, una nuova schiera di stagisti attende. Idealisti e speranzosi, non sanno cosa li aspetta. Sono una fonte inesauribile di manovalanza, disposti a lavorare in cambio di esperienza, rimborso spese e stipendi esigui.
La gioventù è un pregio, li rende flessibili e un po’ ingenui, ma quando l’età e l’esperienza si sommano, li saluto con una stretta di mano e li accompagno all’uscita senza sentimentalismi. Mi chiamano Mangiafuoco, lo so. Bisbigliano fra di loro: “Meritiamo di più. Vogliamo di più”. Ma quando passo fra le loro scrivanie e mi schiarisco la voce, i loro visi puliti si allargano in grandi sorrisi pieni di disponibilità.